Crystals
descrizione in mille e cento caratteri
Dalle sfere umane (invisibili nature) i volumi delle cose estinguono in superfici piane a seguito anche di un miracolo hi tec, di natura mirabolante, accerchiante.
Le bottiglie di vetro da 66 cl o da un litro capienti seguendo un itinerario meno recondito ma altrettanto fantastico, si frantumano in migliaia di frammenti come poliedrici pixel di cristallo per diventare la pelle di oggetti alcuni noti altri meno.
L’operazione è delle più semplici, ha luogo dall’azione del braccio che incontra poi un pestello poi un mortaio in pietra.
Antichissima.
Metri cubi di contenitori ridotti in pochi chili di briciole di vetro (passano da un setaccio dai fori di 3 mm) diventano e lapislazzuli e smeraldi compattati in superfici scintillanti indossate da oggetti di una mitologia anche quotidiana o meno, o più, di fiaba.
La patina scintillante accende ad ogni movimento dello sguardo luci veloci e minuscole come cieli punti di stelle luminose nelle grandi campiture, sorprendenti nelle piccole superfici e restituisce alle forme qualcosa che la modernità ha sottratto all’occhio, al magnifico dei giorni.